Il Garante della privacy Antonello Soro avverte: questi sistemi invasivi possono alterare il rapporto tra educatrici e alunni
(La Repubblica, 18 aprile 2013)
“Con le telecamere bisogna andare cauti, soprattutto se ci sono minori di mezzo: invadono la privacy, possono ledere la dignità delle persone. E poi vogliamo veramente finire in una società dove tutto e tutti sono sempre ripresi”. Medita a lungo Ie parole il Garante della privacy Antonello Soro.
Cosa ne pensa delle riprese negli asili?
“Ci sono aspetti delicati che andrebbero considerati, legati non solo al possibile controllo a distanza dei lavoratori vietato per legge, ma soprattutto alla tutela dei minori osservati. Tenendo sempre presente il principio di proporzionalità, i motivi, le finalità per cui si sceglie”.
Come tutelare i bambini quando si usano questi dispositivi?
“Andrebbero adottate rigorose misure di sicurezza per impedire che le immagini dei piccoli possano andare in rete ed essere hackerate, rubate o usate abusivamente”.
Egli insegnanti sotto esame?
“Ecco, bisogna valutare e riflettere su aspetti importanti come la libertà dell’insegnamento, e su come potrebbe cambiare il rapporto pedagogico con i piccoli, qualora maestre e puericultrici avessero sempre addosso gli occhi dei genitori”.
Quindi favorevole o contrario?
“Non si può negare che possa essere rassicurante per i genitori avere la possibilità di tenere costantemente sotto controllo i propri figli e sapere come vengono trattati, ma non si può pensare di risolvere ogni problema delegandolo alla tecnoIogia”.
Troppe telecamere?
“C’è il rischio se si dà il via libera negli asili e nelle scuole che domani questo accada anche negli uffici. Ma veramente vogliamo una società in cui si è sempre ripresi, in cui si vive sotto i riflettori?”.