14 marzo 2013
“La nostra Autorità ha dato un contributo significativo all’elaborazione del parere adottato dei Garanti UE sull’uso delle ‘app’ per evitare i rischi per la protezione dei dati personali”: A sottolinearlo è il presidente del Garante privacy italiano, Antonello Soro.
Chi possiede uno smartphone normalmente ha attive in media circa 40 applicazioni, in grado di raccogliere grandi quantità di dati personali, per esempio accedendo alle raccolte di foto oppure utilizzando dati di localizzazione. “Spesso tutto ciò – fa notare Soro – avviene senza che l’utente dia un consenso libero ed informato, quindi in violazione della legislazione europea sulla protezione dei dati”. “Le app sono sempre più diffuse e il loro uso, senza un’adeguata definizione di garanzie e misure a tutela dei dati personali, può comportare rischi per gli utenti che le scaricano. Per questo – conclude – è fondamentale muoversi in tempo”.