L’Unione Sarda, 23 Giugno 2006
“Un pasticcio. E’ stato modificato più di un terzo degli articoli della Costituzione con un coacervo di norme fra di loro largamente contraddittorie”
Il deputato nuorese Antonello Soro, Coordinatore nazionale della Margherita, non ha dubbi sulla riforma della Magna charta della Repubblica. Ma c’è chi sostiene che la Costituzione ha bisogno di un restyling.
“La seconda parte può avere bisogno di qualche adeguamento alle mutate condizioni della società italiana nel contesto internazionale. Ma è fondamentale che conservi un forte legame con la prima parte, quella dei valori e dei principi. Purtroppo il prodotto confezionato nella scorsa legislatura è tutt’altro che coerente con la parte prima ed è soprattutto privo di coerenza anche al suo interno.
Come si è arrivati a questo risultato?
“Il male primario risiede nell’approccio politico con cui si è arrivati a questa riforma. Cioè la necessità di dare risposte a una pressione, ma diciamo pure ricatto, da parte di Bossi che diceva, “o si fa la devolution o io rompo la coalizione”. In quella trattativa si sono poi inseriti tutti i partiti per mettere la propria bandierina. Il risultato è un pasticcio molto costoso, come dicono gli esperti del Sole 24 ore”
Quali sono, a suo giudizio le norme più contradditorie?
“Certo, ora parte il cantiere di costruzione”
Sembra che Rutelli abbia frenato è così?
“Certamente la cosiddetta devoluzione, che attribuisce alle regioni competenza esclusiva in materie che riguardano i diritti essenziali dei cittadini come ad esempio la Sanità, che innesca un meccanismo sostanzialmente separatista. Per cui le regioni più ricche sarebbero in grado di offrire prestazioni negate ai cittadini residenti nelle aree più deboli. Altre norme stabiliscono un meccanismo di conflittualità permanente, ad esempio quando attribuiscono allo Stato competenza esclusiva in materia di tutela della salute, mentre le regioni hanno competenza in materia sanitaria”
Tra i punti più discussi c’è anche la forma di Governo
“E’ il cardine della riforma. Perchè affida al Primo ministro grandi poteri di tipo sudamericano. Con una configurazione così forte delle prerogative presidenziali che nessuna democrazia possiede. Neppure gli Stati Uniti. La nuova Costituzione prevede invece un presidente con potere di scioglimento dell’unica Camera che può negargli la fiducia. Potere sottratto al capo dello Stato e attribuito al presidente del Consiglio, con un meccanismo di sfiducia costruttiva praticamente impraticabile: basta che uno solo dei deputati eletti in uno schieramento diverso cambi orientamento per inibire la sfiducia costruttiva”
Che ruolo ha il Parlamento nella riforma?
“E’ previsto un Parlamento debole, come debole è il ruolo di garanzia del capo dello Sato, praticamente svuotato.
Quanto al procedimento legislativo, le due Camere hanno competenze e poteri differenti in ragione delle materie di riferimento. Col risultato che esiste una serie infinita di materie non di pertinenza né dell’una né dell’altra Camera”
La riforma introduce la figura del Senato delle Regioni?
“Nel cosiddetto Senato federale non sono presenti proprio i governi delle Regioni. Mi chiedo come si possa chiamare Senato delle Regioni”