Rispettiamo la Costituzione

La situazione di stallo in merito all’assegnazione dei 12 seggi vacanti alla Camera dei deputati appare oramai insuperabile. Antonello Soro, presidente della Giunta delle elezioni, lancia l’ennesimo grido d’allarme a difesa della legalità e dei principi fondamentali di uno Stato democratico, sollecitando anche gli organi di informazione a dare il giusto risalto alla vicenda.
L’Unità, 12/05/2002

A distanza di un anno dalle elezioni la Camera dei Deputati non ha ancora sciolto il nodo dell’assegnazione dei cosiddetti seggi vacanti. Non si tratta di un dettaglio “tecnico” ed il disagio per la mancanza del plenum dovrebbe essere di tutti coloro che hanno a cuore il corretto funzionamento delle istituzioni ed il rispetto dei principi della democrazia, delle sue regole, delle leggi.
In Giunta delle elezioni, nonostante i ripetuti tentativi di non chiudere la porta del dialogo, non si è riusciti a trovare una soluzione condivisa: ma uno stallo che si prolungasse ulteriormente sarebbe grave e inaccettabile.
Aggiungo un’osservazione che rafforza la mia preoccupazione: su questo tema c’è stata e c’ è disattenzione, anche da parte di quegli organi d’informazione che dovrebbero avvertire tra le loro funzioni anche quella di un controllo della legalità. In una democrazia che funziona, infatti, il peso ed il ruolo delle opinioni pubbliche è tanto importante quanto quello delle istituzioni. Per questo il silenzio assordante attorno a questo problema appare inquietante.
La prossima settimana la Giunta tornerà a riunirsi e in quella sede ognuno sarà chiamato ad assumere le proprie responsabilità.
Riassumo brevemente i termini della questione. Il problema dei seggi vacanti si è posto in relazione ai seggi da attribuire nella quota proporzionale a Forza Italia. La legge elettorale del ‘93 fissa, a questo proposito regole molto precise che incidono sul rapporto di traduzione dei voti in seggi. Una è la clausola di sbarramento del 4%. L’altra è il famoso “scorporo” delle cifre elettorali dei voti necessari per eleggere, nel collegio uninominale, i candidati vincitori collegati a ciascuna lista. La connessione tra uninominale e proporzionale è possibile solo in ragione del collegamento, che deve essere espresso formalmente attraverso una esplicita dichiarazione. Se questo collegamento non c’è, il candidato evita alla lista lo scorporo – attraverso le cosiddette “liste civetta” – ma paga questa “furbizia” con l’impossibilità di essere inserito nella graduatoria dei candidati collegati a quella stessa lista. Come si vede, un gioco a rischio. Questa volta è accaduto che, avendo scelto di aggirare lo scorporo in massa, Forza Italia non abbia più candidati inseriti nella graduatoria. Di qui il problema dei seggi vacanti.
Ora al di là dei molti e discutibili “bizantinismi” giuridici e interpretativi che vengono da più parti, le norme in vigore parlano chiaro. Esse prevedono che se mancano i candidati per coprire i seggi spettanti ad una lista – come in questo caso con Forza Italia – i seggi vengono ripartiti proporzionalmente tra le altre liste che hanno raggiunto il quorum del 4%. Mi chiedo e chiedo: si può disattendere la legge? No, non si può, neanche se si è maggioranza. Al limite, si può cambiare la legge, ma per il futuro. Per quel che riguarda ciò che è stato occorre invece rispettare rigorosamente quanto previsto dall’ordinamento vigente. Se così non fosse, se cioè si decidesse di operare una forzatura delle norme in senso retroattivo, si aprirebbe la strada ad un intervento della Corte costituzionale o di altri organi di giustizia sovranazionali ai quali, prevedibilmente, le parti lese deciderebbero di ricorrere, con tutte le conseguenze che si possono facilmente immaginare e che inevitabilmente finirebbero per acuire il già alto livello di scontro istituzionale.
Come si vede la via è stretta. Per questo, anche riguardo la mia responsabilità nella Giunta, ho avanzato una proposta che mira a salvaguardare la legalità costituzionale. Dovendo assegnare 12 seggi, si potrebbe consentire l’esercizio dell’opzione per la proclamazione nella quota proporzionale ai 4 deputati di Forza Italia plurieletti, che sono stati proclamati anche in sede uninominale. I restanti 8 seggi dovrebbero essere assegnati applicando la legge in vigore, ripartendoli tra le liste che hanno superato il 4%.
Nello stesso tempo si potrebbero approvare, per il futuro, norme che modifichino l’art. 66 della Costituzione, mettendo anche in discussione l’attuale insindacabilità delle decisioni su questa materia della Camera. In un sistema maggioritario, infatti, occorre prevedere elementi di garanzia che evitino che una maggioranza si trasformi in una potenziale fonte di arbitrio.

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