Il Mattino, 09 maggio 2007
Soro (Dl): Nessuna censura i Dico non sono matrimoni
“A Firenze non è mica vietato l’accesso agli omosessuali. Non sono stati invitati al convegno perchè si parla di famiglie e i gay non lo sono. Ha fatto bene la Bindi, così si chiarisce l’equivoco una volta per tutte. Anche con i nostri alleati”. Antonello Soro, coordinatore nazionale della Margherita da un lato si stupisce delle polemiche, dall’altro ne è quasi contento: “Si farà finalmente distinzione tra famiglie e DICO, due cose diverse”.
Onorevole Soro, il congresso di Firenze doveva servire a disinnescare il Family day ed invece, ecco, che si accendono le polemiche nel governo.
“Intorno a questo tema c’e stata molta confusione. E’ ora di ripristinare la verità. Si tenta di far passare la proposta di legge sui Dico come un’alternativa alle politiche verso le famiglie. Non è vero perchè abbiamo sempre detto che la nuova normativa sul riconoscimento dei diritti e i doveri dei conviventi, etero o omosessuali che siano; non è un matrimonio. Sono due cose diverse. La Bindi ha fatto bene a dire subito che non avrebbe invitato le associazioni gay perchè non rappresentano le famiglie. Non vedo la sorpresa”.
Eppure i primi a meravigliarsi sono stati proprio i DS…
“Quando si è costruito l’accordo politico per la legge sui Dico, qualcuno l’ha interpretata come un istituto simil-familiare. Noi abbiamo sempre detto che non è vero: se si legge bene il progetto non c’è spazio per equivoci. I Dico, e c’è tutto il mio rispetto nel ribadirlo, non sono matrimoni e mai li riconosceremo come tali perchè contrasterebbero con la costituzione e contro i sentimenti della maggior parte degli italiani. E se ci sono stati equivoci, anche tra i sostenitori della legge, ora sono stati chiariti una volta per tutte. Anche la Finocchiaro l’ha fatto”.
Ed ecco lo strappo, il ministro Ferrero non verrà a Firenze. Non era meglio usare l’appuntamento di fine maggio per un confronto più aperto?
“Mi dispiace che Ferrero prenda per discriminazione la chiarezza. Non è che a Firenze è proibito l’ingresso ai gay: è stata fatta solo una distinzione tra famiglie. Il confronto ci sarà: saranno discusse tutte le tesi comprese quelle non concilianti con la nostra legge”.
Il ministro Fioroni sarà a Roma per la manifestazione, la Bindi è contraria. E poi l’imbarazzo dei Ds. il momento è delicato: sta nascendo il Partito democratico. Non ci sono un po’ troppe tensioni?
“Dobbiamo essere franchi tra noi perchè il Pd vuole nascere con esperienze e vedute diverse. I partiti non devono essere la dimensione di una stessa identità: bisogna esaltare il pluralismo. Come per i Dico dove siamo riusciti a trovare un compromesso partendo da posizioni che sembravano non negoziabili”.