Il Messaggero, 21/01/2008
Soro, capogruppo del Pd: Clemente ha già avuto la solidarietà. Da soli al voto? Alleanze fatte sul programma
«Il consuntivo che solo qualche giorno fa ha presentato il governo è di prim’ordine. Purtroppo non viene giustamente valorizzato, ma se noi proiettiamo quella che è stato fatto sinora per i prossimi tre anni, abbiamo una serie di riforme che nessun altra legislatura ha prodotto, e questo è merito principamente di Prodi».
Antonello Soro, capogruppo del Pd alla Camera, trova nella «logica della politica» la convinzione che questo governo supererà indenne anche la settimana di fuoco che si apre oggi. Per questo giudica una «sciagura non per Prodi o per noi, ma per il Paese», la caduta del governo.
Secondo voi Berlusconi cerca la spallata o l’intesa sulla legge elettorale?
«Il comportamento di Berlusconi nelle ultime settimane è stato ondivago. Noi in Parlamento abbiamo messo a punto un testo, quello del presidente Bianco, rispetto al quale è possibile operare emendamenti, ma che è il punto di incontro tra tesi differenti. Spero quindi che in Berlusconi prevalga la responsabilità per evitare che tutto salti che ci si affidi ad un referendum, il cui prodotto non è affatto migliore del testo Bianco».
Rutelli dice: se c’è il referendum si va a votare. Condivide?
«Credo che dopo il referendum si dovrebbe comunque tentare di correggere i più grossolani difetti del sistema. Ma sarebbe tutto molto più difficile».
Domani si vota alla Camera. Come pensate di dare a Mastella la solidarietà che chiede?
«Mastella ha ricevuto ben piì di una solidarietà nel dibattito che si è svolto nei giorni scorsi. Basterebbe rifarsi alle dichiarazioni di Franceschini e alle mie. Domani ci sarà un dibattito sulla relazione annuale sulla giustizia presentata da Mastella un intervento conclusivo dell’attuale ministro, cioè Prodi. Sul tutto penso potrà esserci un sì unanime di tutta l’Unione».
Basterà questo a far rientrare l’Udeur?
«Sarei sopreso del contrario, perchè noi approviamo la politica sulla giustizia seguita da Mastella».
Chiarite le vicende giudiziarie, Mastella rientrerà al suo posto di ministro?
«Mi auguro per lui che si concluda tutto il più rapidamente possibile. Mastella ha anche spiegato che il suo intervento in aula non aveva il senso di un attacco denigratorio, indiscrirninato nei confronti della magistratura, ma era la critica legittima nei confronti di un singolo comportamento. Noi non abbiamo mai accettato teoremi secondo i quali vi sarebbero complotti della magistratura, ma non accettiamo teoremi che vogliono i partiti politici come associazioni a delinquere. Noi vogliamo la limpida attuazione del dettato costituzionale, è per questo che serve reciproco rispetto ed ascolto».
Al Senato la maggioranza rischia invece dopodomani. Secondo lei Pecoraro Scanio dovrebbe dimettersi?
«No, io spero che il ministrodell’Ambiente abbia il consenso necessario. Stiamo lavorando per questo».
Veltroni dice che il Pd alle prossime elezioni correrà da solo, ma nel Pd c’è chi contesta la mancata consultazione della base e degli organi di partito. Che si fa?
«Questo è nella vocazione maggioritaria del Pd e sarebbe singolare che al primo appuntamento nascondesse il proprio simbolo. Vedremo quale sarà la prossima legge elettorale, ma noi abbiamo il dovere di andare da soli. Ciò non significa che rifiutiamo l’ipotesi di coalizioni. Veltroni lo ha detto ieri, sostenendo la ricomposizione di un’area della sinistra con la quale potremmo allearci, ma nell’assoluta chiarezza e con un programma convenuto prima della consultazione».
Parisi e Monaco non sono d’accordo?
«Trovo singolare che abbiano proposto un referendum che sposta il premio di maggioranza dalla coalizione al partito e poi pretendano che si presenti una lista di coalizione».