Il governo scricchiola e io sostengo Franceschini

Epolis, 18/06/2009

 

È il premier che porta gli affari suoi Il Pd non c’ entra nulla
Non siano stati noi a tirare in ballo la moralità del Cavaliere. I fatti privati e quelli pubblici sono stati insistentemente confusi dal premier. Parola di Antonello Soro, che dichiara ufficialmente il suo sostegno a Dario Franceschini. Intanto nel marasma di voci, tra governissimi, scandali e complotti ci chiediamo: ma il Pd sarebbe davvero pronto alla famosa scossa profetizzata da D’Alema?

Dunque?
Noi pensavamo ad una legislatura d i5anni, e abbiamo anche messo in moto un processo per costruire un’alternativa di governo ipotizzando nel 2013 le elezioni. Mi rendo conto che questo scricchiolio nella maggioranza ci deve indurre ad accelerare il processo di costruzione compiuta del Pd e delle sue alleanze.

Potrebbe saltare il congresso?
No, tutto questo si definirà in sede congressuale.
C’è chi nel Pd non ha saputo aspettare il voto, dando il via alla corsa alla segreteria e alle alleanze.
Ormai è andata: l’incontenibile spinta a discutere dell’agenda interna ha finito col prevalere da molte parti.

Lei viene dalla Dc: lontana da D’Alema, ma forse anche da Binetti & Co. È Franceschini il suo ideale?
Condivido con Franceschini una storia di grande affinità politica e culturale. Penso abbia svolto bene il ruolo di segretario che gli è caduto sulla testa: se deciderà – come spero -di presentare la sua candidatura al congresso, lo sosterrò con entusiasmo.

L’ipotesi “Governissimo” è davvero plausibile?
È vero che Berlusconi rischia di diventare una sciagura per il Paese. Ma non perseguiamo l’obiettivo di governi confusi, bensì quello di una democrazia liberata dalle assomalie di questi tempi.

Lei ha presentato un’interpellanza perché Maroni risponda delle accuse fatte a D’Alema.
Ho sperato che Maroni chiarisse. Perché non è bene che un ministro faccia un’associazione esplicita fra una critica politica trasparente e rigurgiti terroristi. Non ha chiarito “l’equivoco”, e quindi gli chiediamo di farlo in Parlamento.

È un caso che le notizie sul Cav. escano a ridosso dei ballottaggi?
Le notizie sulle abitudini private del Presidente non sono una novità escono oggi su un giornale che fino a ieri non era classificato tra i ”complottardi”.
Si è passato il limite della decenza: Ghedini, di fronte a un’inchiesta in cui si ipotizza i lreato d’induzione alla prostituzione, ha precisato che, nel caso, si tratterebbe “solo” della condizione di cliente e non di induttore. Siamo all’assurdo.

D’Alema parla d’informazione distorta. Esagera?
È indubbio, le faccio un esempio. Due giorni fa il centro di Roma era invaso da abruzzesi che manifestavano la loro delusione per le tante promesse finora mancate: ll Tg ha cancellato la notizia, riportandola come breve nel tg della sera. È in discussione la libertà dell’informazione.

Parliamo d’italia: inquietanti i dati forniti dall’Ocse.
La crisi dell’economia è il terreno su cui si misura la qualità dei governi. Si può anche raccontare che la crisi è un concetto psicologicamente condizionato dai media. Ma non inganniamo gli italiani: serve un’assunzione di responsabilità, non un’infinita campagna elettorale come quella in corso da due anni.

Obama annuncia la grande riforma della finanza. E l’Italia che fa?
Qui l’unica riforma che viene proposta è quella di limitazione delle libertà della stampa, con la legge sulle intercettazioni. Il presidente della Autorità. Garante per la concorrenza, ha lamentato un passo indietro sul piano della trasparenza dell’economia, della concorrenza, dei sistemi di controllo… quindi, non solo non facciamo le riforme, ma arretriamo anche. E di ciò se ne stanno convincendo anche gli elettori. Basti vedere i dati sull’astensione.

Non è che questa sfiducia sia dovuta anche al troppo parlare dei fatti privati del Cavaliere?
Facciamo un chiarimento. I fatti privati e quelli pubblici sono stati insistentemente confusi dal Premier. A partire dalla sua abitudine di spostare l’attività di governo dalle sedi pubbliche a quelle private o l’abitudine a portare le proprie questioni private a “Porta a Porta”. E poi ci si scandalizza perché qualche giornale ne parla.

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