L’Unità, 01/10/2009
Il capogruppo Pd alla Camera. Le assenze in Aula? Davanti a una legge vergognosa non mi sembra il punto politico. Questa norma genera illegalità. Tra l’altro è inefficace.
Le assenze in Aula? «Davanti a una legge vergognosa, di cui vorremmo parlare, non mi sembra il punto politico», risponde Antonello Soro, capogruppo Pd a Montecitorio. E spiega che il Pd «con cento voti di margine rispetto alla maggioranza», non segue la strategia di una «prevalenza numerica». «Siamo impegnati in una battaglia durissima usando l’ostruzionismo per far decadere il decreto», ma presidente della Camera ha annunciato il ricorso alla “ghigliottina” ovvero all’interruzione forzosa del dibattito per andare al voto: «Siamo contrarissimi, sarebbe la prima volta nella storia parlamentare, e verrebbe usata per una legge ingiusta, incivile e inefficace di cui si vergognano anche quelli che saranno costretti a votare a favore».
La questione delle assenze non esiste?
«Non affidiamo ai numeri le nostre battaglie politiche, sarebbero perse in partenza. Le affidiamo agli argomenti quando è possibile, e agli strumenti che consentono all’opposizione di pesare di più quando ci sono i decreti legge. Ora mi pare importante vedere se il presidente della Camera utilizzerà la “ghigliottina”».
Come valuta questa mossa di Fini?
«Siamo contrarissimi, sarebbe la prima volta nella storia parlamentare e verrebbe usata per una legge di cui si vergognano anche quelli che saranno costretti a votare a favore».
Lei parla di «schifezza», di «legge-vergogna»: con quali argomenti?
«E una legge ingiusta, premia chi ha violato la legge e mortifica gli italiani onesti che pagano le tasse. È incivile, perché consente una sanatoria tombale per reati che vanno dal falso in bilancio all’occultamento e distruzione di documenti contabili, a false comunicazioni sociali. Impedisce l’emersione di elementi a carico dei beneficiari che possono portare all’anonimato anche gli autori di riciclaggio di denaro sporco, fino al flusso di capitali per alimentare il terrorismo internazionale. Tutto questo con un obolo che non supera il 5%. E un condono penale, un’autentica amnistia. Inoltre è inefficace, come tutti i condoni dimostra che lo Stato è debole con i furbi. Lo scudo fiscale genera illegalità: chi ha portato i capitali fuori li riporterà dentro, ma ne usciranno altrettanti perché si incoraggia a continuare. Vale infine la pena di ricordare che Tremonti in campagna elettorale si era impegnato a non fare più condoni, mentre la Lega aveva tuonato per settimane contro l’indulto: adesso cerca l’amnistia».
Alla luce di questo non le sembra grave che molti deputati fossero assenti al voto delle pregiudiziali di incostituzionalità?
«Siamo impegnati in una battaglia durissima contro questa legge vergognosa e non abbiamo scelto la strategia di una prevalenza numerica in aula sapendo che abbiamo cento voti di margine rispetto alla maggioranza che, peraltro, ha a disposizione anche sottosegretari e ministri. Abbiamo scommesso sul ricorso agli strumenti che ci consentono di arrivare fino a sabato».
Quali sono?
«L’ostruzionismo, che stiamo già facendo con dichiarazioni di voto e illustrazione di ordini del giorno e che, secondo il regolamento, ci consente di far decadere il decreto».
È dunque infondata l’accusa che vi viene mossa da Sinistra e libertà di aver fatto un regalo al governo?
«Davanti a questa legge la Sinistra farebbe bene a scaricare la propria tensione sul governo e non contro chi fa l’opposizione. In ogni caso vorrei dire che in tutta la legislatura il Pd ha la percentuale più alta di presenze rispetto ad altri gruppi. A parte i malati, non giustifico mai gli assenti e non l’ho fatto in questa occasione, ma se noi avessimo avuto anche soltanto dieci deputati in più il governo ne avrebbe fatti arrivare venti dai ministeri. Alzare in questo momento una polemica nei confronti dell’opposizione mentre il governo mette in essere questa gigantesca schifezza, mi sembra per davvero il trave e la pagliuzza. Contro questa legge-vergogna occorrerebbe creare dissenso verso il governo, e consenso per l’opposizione. Invece un pezzo di sinistra, forse intristita dall’assenza dal Parlamento perde di vista i bersagli veri».