Affaritaliani.it, 14/10/2009
Il capogruppo del Partito Democratico alla Camera, Antonello Soro, sceglie Affaritaliani.it per mettere di fatto fuori dal Partito Democratico la deputata Teo-Dem
Secondo lei, Paola Binetti dovrebbe essere espulsa dal Pd dopo che ha votato insieme alla maggioranza per affossare la legge contro l’omofobia?
“Dovrebbe andar via. In ogni caso, siccome ci sono anche aspetti formali, lo valuteremo nel gruppo e nel partito in questi giorni”.
“Trovo intollerabile il comportamento dell’onorevole Binetti. Penso che al di là degli aspetti formali, di cui ci occuperemo insieme al partito nella sua nuova dirigenza che verrà fuori nei prossimi giorni, ci sia un dato politico: la mia impressione è che Paola Binetti abbia poco a che fare con il nostro partito”, attacca Soro. “Mi sembra sempre più evidente la sua estraneità rispetto ai principi fondamentali del Partito Democratico. Penso che Paola Binetti sarebbe stata fuori posto anche nella Democrazia Cristiana, un partito tenacemente rispettoso della laicità dello Stato. Mi chiedo se non dovrebbe essere onesta con se stessa e domandarsi se stia rispettando il mandato dei suoi elettori. Se abbia presente quale sia l’autonomia della politica e se questa autonomia la rispetta”. Non solo: “Credo che ieri abbia confermato, non tanto e non solo per il voto, ma per le motivazioni che lo hanno accompagnato, che non c’entrava proprio nulla un caso di coscienza. Perché – tra l’altro l’unico voto nel nostro gruppo in quella direzione è stato il suo – era una pregiudiziale, che non è un tema eticamente sensibile ma riguarda i profili di costituzionalità. C’è qualcosa che rende sempre più distante l’onorevole Binetti dal nostro partito”.
Soro poi attacca il Centrodestra: “Il governo e la maggioranza hanno deciso di affossare questa legge. Il rinvio in Commissione senza una previsione certa di un termine ha solo questo significato, perché in realtà erano percorribili altre strade: quella di un emendamento in Aula, di una sospensiva, di una inversione dell’ordine del giorno. La maggioranza si è assunta la responsabilità di far cadere questa legge. E’ singolare come nella confusione di queste ore si rischia di perdere di vista i confini tra chi era ed è favorevole e tra chi era ed è contrario”. Il presidente dei deputati del Pd annuncia: “Noi in ogni caso oggi presentiamo, a prima firma della presidenza del gruppo, una proposta di legge che risponde alle indicazioni del Trattato di Lisbona e che risponde alle obiezioni sollevate dalla Commissione Affari Costituzionali relativamente alla nozione di orientamento sessuale. Lo faremo utilizzando le definizioni già presenti nell’ordinamento di altri paesi europei. D’altra parte questo è ciò che abbiamo cercato di fare nel lavoro in Commissione nelle settimane scorse”.