Camera dei Deputati, 23/06/2010
Signor Signor Presidente, credo sia giusto dire le cose con molta franchezza, così come le vediamo. Mi sembra che oggi è evidente che noi e l’Italia dei valori non le vediamo esattamente nello stesso modo.
Ieri c’erano due possibilità, onorevole Donadi. Una era quella di convertire un decreto-legge che a noi non piaceva, e non piace neanche oggi, immodificato rispetto al testo del Senato, attraverso un voto di fiducia. L’altra possibilità era quella di intervenire in un processo emendativo, sviluppando l’azione tipica dei Parlamenti, per ridurre il danno di questo decreto, non per farlo come noi lo vorremmo, ma per fare un decreto migliore di quello approvato del Senato. C’erano due possibilità, entrambe legittime.
Italia dei valori ha scelto la strada di un’opposizione frontale finalizzata a favorire la decisione da parte del Governo di porre la questione di fiducia. È evidente che questa strada noi non l’abbiamo condivisa, ma abbiamo pensato che fosse meglio restituire al Parlamento il suo rango di organo che decide sugli emendamenti, che ne discute e riduce il danno. Erano due strade entrambe legittime, noi non abbiamo contestato la vostra decisione. Abbiamo ritenuto che la nostra decisione corrispondesse ad un’altra idea di opposizione.
Sono due idee diverse, non sempre coincidenti. Voi avete privilegiato la propaganda, noi il merito, rispetto al quale pensiamo che non si facesse l’interesse né dei lavoratori, e ancora meno della cultura italiana e delle istituzioni culturali italiane, se avessimo convertito con un voto di fiducia questo testo così com’era stato approvato dal Senato. Abbiamo pensato che fosse meglio correggere il testo. Lo abbiamo fatto serenamente e non di nascosto, non in modo opaco, ma dicendo in questa sede, nel Comitato dei nove e nella Commissione, che volevamo correggere questo testo e chiedevamo, quindi, al Governo e alla maggioranza di rinunciare alla decisione di porre la questione di fiducia. Era una cosa possibile e noi abbiamo preso l’impegno, come è giusto e come avviene in tutti i Parlamenti, dove l’opposizione e il Governo discutono e assumono responsabilmente anche gli impegni.
Noi abbiamo assunto l’impegno di non fare ostruzionismo per correggere quel decreto e approvarlo nei tempi previsti dal nostro Regolamento. Questa è la scelta che abbiamo fatto. Si è sviluppata, su questo, una polemica assolutamente incomprensibile da parte del partito dell’Italia dei Valori, che ha accusato sistematicamente, per tutta la notte, nella quale noi eravamo qui, il Partito Democratico e il suo gruppo di essere, in qualche modo, prono rispetto alle esigenze del Governo, di essere la stampella e tante altre cose che abbiamo sentito dire, sulle quali, per carità di patria e anche per rispetto delle prospettive che, qualche volta, ancora ci illudiamo possano essere possibili, abbiamo pensato di non replicare. Non abbiamo assecondato l’interpretazione, che pure girava, che l’Italia dei Valori avesse sviluppato questa grande opposizione ostruzionistica per coprire altre questioni, che erano all’ordine del giorno, rispetto alle quali noi non l’abbiamo assecondata (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Popolo della Libertà e Unione di Centro)!
Abbiamo rispettato la vostra decisione, ma non permetteremo a nessuno di dirci che noi siamo in malafede, come ci è stato detto oggi. Non lo permettiamo e vogliamo dirvi con molta franchezza, amici e colleghi, che se vi illudevate di dettare l’agenda al Partito Democratico attraverso la regola del più uno, spostando in là l’asticella, vi siete sbagliati (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Unione di Centro e Misto-Alleanza per l’Italia e di deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).
Noi assumiamo le responsabilità che ci derivano dalla presenza in questo Parlamento, quelle che abbiamo avuto con i nostri voti e che hanno consentito anche a voi di entrare in questo Parlamento. Per quella responsabilità l’agenda non ce la dettate voi; l’agenda, oggi e nel futuro, il Partito Democratico la sceglie da solo. (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Unione di Centro e Misto- Alleanza per l’Italia e di deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania- Congratulazioni)!