Parla il Garante. Il via libera al provvedimento potrebbe arrivare la prossima settimana.
C’è una spia nel conto corrente. Soro (Privacy): “Ma le modifiche al testo tutelano la riservatezza”.
(di Emanuela Zonco, pubblicata su “L’Unione Sarda” del 20 ottobre 2012)
Sta per scattare l’obbligo, rivolto a intermediari e banche, di trasferire i dati all’Agenzia delle Entrate. Obiettivo: combattere l’evasione.
Controlli finanziari, atto secondo. La parola passa al Garante della privacy, sul cui tavolo è stato depositato il provvedimento dell’Agenzia delle entrate che contiene le specifiche di come dovranno essere comunicati i dati finanziari dei contribuenti da parte di intermediari e banche (verso la stessa Agenzia delle Entrate).
Lasciate allora ogni speranza o voi (tutti) che entrerete nel database finanziario, ribattezzato per comodità banca dati dei conti correnti: il grande fratello nato per combattere il virus dell’evasione fiscale è armato fino ai denti e pronto a sparare ad alzo zero sui furbetti dei movimenti bancari.
Antonello Soro, lei è presidente dell’Autorità garante per la privacy. Viene logico pensare che se il provvedimento è sul vostro tavolo significa che c’è o c’era il rischio di un controllo compulsivo ed eccessivo sulla vita dei cittadini che voi, guardiani del rispetto dei dati personali, avete arginato. O no?
“Le nostre osservazioni sono servite per scongiurare questo rischio e garantire un flusso di dati sicuro. In questa circostanza sono in gioco due diritti fondamentali, entrambi tutelati dalla Costituzione: il diritto all’equità fiscale e il diritto ala privacy che è parte essenziale della nostra libertà”.
E per non metterli a rischio che modifiche avete chiesto?
“Abbiamo chiesto all’Agenzia delle Entrate di adeguare le procedure con le quali intendeva attivare il cosiddetto “Serpico”, pretendendo che operatori finanziari e banche adottino meccanismi di cifratura durante tutti i passaggi interni di conferimento dei dati”
Non nomi e cognomi, dunque, ma “sigle”. Poi?
“Abbiamo preteso che venga limitato l’accesso alla baca dati a un numero ristretto di incaricati e chiesto di aggiornare costantemente sistemi e software antivirus e anti intrusione. Infine, i nostri tecnici hanno fornito indicazioni sui canali telematici in dotazione all’Agenzia, che in origine non erano commisurati alla dimensione dei dati che sarebbe stata conferita”
Richieste recepite?
“Non ho motivo di dubitarne. Il nuovo testo è arrivato qualche giorno fa e ora è al vaglio degli uffici del Garante. Spero che già la settimana prossima sia possibile dare il via libera all’Agenzia”
La data di avvio, inizialmente fissata per il 31 ottobre 2012, è stata modificata?
“Mi risulta che possa coincidere con l’inizio del nuovo anno”.
Quali informazioni verranno trasmesse?
“Per esempio i saldi contabili dei conti correnti di fine anno, le informazioni sul conto deposito titoli, la gestione patrimoniale, i rapporti fiduciari, i certificati di deposito e i buoni fruttiferi, le carte di credito e debito con le informazioni sull’utilizzo del plafond”.
Praticamente tutto.
“Si ma con l’accertamento scatta solo se l’apposito algoritmo, alla base di uno specifico programma informatico all’interno della banca dati, verifica la non congruità della moviementazione contabile con la dichiarazione dei redditi”
Però il fisco da gennaio saprà anche se un padre ha regalato a un figlio 1000 euro o se una mamma ha comprato una borsa , un gioiello o un apparecchio che supera quell’importo.
“Voglio precisare ancora che non verranno considerate le singole spese, ma un complesso di operazioni contabili capaci di rivelare il tenore di vita”.
Ma i dubbi sulla privacy nascono dal fatto che prima l’indagine in banca era consentita solo davanti a un fascicolo già aperto, quindi per contribuenti che erano già sotto controllo per qualche irregolarità. Ora possiamo essere tutti “radiografati” : la nostra riservatezza è garantita?
“Direi che la nostra riservatezza sarà in un ambito di protezione accettabile. Il provvedimento del governo ha suscitato l’interesse e le osservazioni di questa Autorità per motivi evidenti, ma le norme sulla privacy non possono essere percepite come un ostacolo alla lotta all’evasione ”
Cosa intende?
“Se le misure richieste consentiranno la sicurezza del flusso di dati verrà garantita la mission stessa di questo provvedimento”.
Scovare gli evasori.
“Certo. Bankitalia ha stimato che 500 miliardi sono la cifra attribuita all’economia inosservata( evasione più crimine, ndr). Se poi si pensa che due italiani su tre hanno dichiarato redditi annui da 0 a 20 mila euro, risulta lampante come in Italia il fenomeno abbia dimensioni di massa”.