(Adnkronos – 14 settembre 2013)
”La maxi rissa tra bande di giovani scoppiata dopo uno scambio di offese su un social network suscita nuovo allarme e nuova inquietudine”. E’ il Garante per la Privacy, Antonello Soro, a sottolineare all’Adnkronos che ”la violenza sul web si trasforma sempre piu’ spesso in fatti gravi della vita reale. Oggi assistiamo ad una rissa, ma sono troppi ormai i casi, anche in Italia, di ragazzi che sono arrivati perfino al suicidio per le offese ricevute sul web perche’ non si ponga all’attenzione di tutti, famiglie, scuola, istituzioni che esiste una ‘vita digitale’ dei nostri giovani che richiede una educazione specifica. Partendo proprio dal gravissimo e per certi versi aberrante fenomeno del cyberbullismo”.
A giudizio di Soro e’ quindi necessario ”lavorare per rafforzare la cultura del rispetto dell’altro, far capire ai nostri ragazzi che la violenza in rete e’ pari a quella portata per strada, anche se compiuta spesso nascondendosi dietro l’anonimato consentito da alcuni social network. Occorre far capire ai giovani che i nuovi rivoluzionari strumenti di comunicazione in rete, cosi’ popolari tra loro, non possono trasformarsi in armi. Armi – continua il Garante privacy – che, come abbiamo imparato, hanno un potenziale offensivo terribile e dai cui non tutti sono in grado di difendersi. Basti pensare che l’ultimo gravissimo caso di suicidio della ragazzina inglese e’ avvenuto proprio dopo gli insulti sullo stesso social network usato dai giovani di Bologna”.